Isola del Giglio – È negativo il test tossicologico effettuato sulle urine e sui capelli del Comandante della Concordia, Francesco Schettino. Questo significa che il Capitano non era sotto l’effetto di droghe al momento della collisione con gli scogli antistanti l’Isola del Giglio. A comunicarlo il suo avvocato, Bruno Leporatti, che commenta “non avevamo dubbi sull’esito negativo degli esami”. Intanto questa mattina i palombari della Marina Militare hanno fatto esplodere 5 micro cariche tra il ponte 4 e 5 per creare altrettanti varchi di accesso al ristorante della nave e al ponte delle scialuppe (nella foto il relitto della Costa Concordia – Foto: Samuele Cottini per il Giunco.net).
L’inchiesta – Intanto la Procura di Grosseto sta continuando ad indagare per ricostruire le ultime comunicazioni tra la nave e la compagnia armatrice, ma anche sull’ipotesi fatta dal Commissario Franco Gabrielli, che ieri ha parlato della possibilità che a bordo ci fossero dei clandestini. Ad avvalorare questa ipotesi la presenza di una cittadina Ungherese che non risulterebbe nella lista ufficiale dei dispersi, ma che sarebbe stata ospite di uno degli ufficiali. Gabrielli non ha però chiarito se questi clandestini siano da cercare solo tra i passeggeri o anche tra il personale, opzione per cui si potrebbe ipotizzare un reato autonomo, se sull’imbarcazione fossero stati impiegati cittadini stranieri non registrati perché senza il permesso di soggiorno. A respingere decisamente l’ipotesi di clandestini sulla nave è però il commissario Manrico Giampetroni, che afferma “tutti sono schedati e fotografati prima di salire a bordo”.
Quella che prende sempre più piede è l’ipotesi che, dopo l’impatto con lo scoglio, non ci sia stata alcuna manovra di avvicinamento all’isola, ma che la nave sia stata spinta alla deriva dal Grecale. Nell’interrogatorio con il GIP di Grosseto Schettino avrebbe poi confermato che la manovra dell’inchino era uno spot per la compagnia armatrice, pianificata sin dalla partenza, una trovata commerciale voluta da Costa Crociere. Anche per questo forse la compagnia ha deciso di sospendere il comandante, di fatto decidendo, così, di non coprire più le spese legali di Schettino, cosa che fa pensare ad una difesa sempre più in conflitto con gli interessi della compagnia. Oggi in Procura è atteso anche il Capitano di fregata Gregorio De Falco che parlò al telefono con Schettino la sera del naufragio.
Ricerche – proseguono intanto le ricerche da parte dei sub dei vari corpi impegnati nelle ricerche, ad ora restano 13 le vittime accertate, non tutte identificate, e si parla di 25 dispersi, anche se Gabrielli diffida dal ritenere questa cifra quella definitiva. Oggi il Capo della Protezione civile si incontrerà con gli esperti della commissione tecnico scientifica per esprimere il proprio parere sulla opportunità di proseguire le ricerche durante le operazioni di svuotamento del carburante dai serbatoi della Concordia.