Isola del Giglio – Sarebbero 11 le vittime del naufragio della Costa Concordia nelle acque dell’isola del Giglio. Alle sei morti accertate fino ad oggi si aggiungerebbero altre cinque vittime. I cadaveri sarebbero stati ritrovati all’interno della nave dai sommozzatori nella parte ancora sommersa della poppa.
L’inchiesta – È durato tre ore l’interrogatorio di garanzia di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia, la nave da crociera affondata di fronte alle coste di Isola del Giglio. L’uomo avrebbe raccontato di trovarsi al comando della nave al momento dell’urto e di non aver abbandonato l’imbarcazione al momento dell’impatto. “La ricostruzione fatta dal comandante Schettino – afferma il Procuratore di Grosseto Francesco Verusio – non ha modificato l’impianto accusatorio, tanto che la Procura ha chiesto la convalida dell’arresto” “Il mio assistito – afferma l’avvocato Bruno Leporatti, legale di Schettino – ha risposto a tutte le domande fatte fornendo la propria versione dei fatti, rispondendo in modo coerente e al contempo rivendicando il proprio ruolo nella direzione della manovra successiva all’urto contro lo scoglio, manovra che ha prodotto il risultato di salvare centinaia se non migliaia di vite. Sulla richiesta di convalida dell’arresto il Gip, Valeria Montesarchio, si è riservata di decidere. La decisione dovrebbe comunque arrivare in serata.
La protezione civile e le ricerche – Per seguire da vicino le operazioni e partecipare alla riunione di oggi nella sala operativa dell’unità di crisi di Grosseto è arrivato in Maremma il Capo Dipartimento della Proteziona Civile nazionale Franco Gabrielli. durante le operazioni di ricerca all’interno della nave sono state utilizzate delle cariche esplosive per aprire dei varchi e consentire ai sommozzatori di perlustrare i locali sommersi della Concordia.
L’emergenza ambiente – Il rischio che il carburante stoccato nei serbatoio della nave fuoriesca e inneschi una bomba ecologica senza precedenti per il mare del Giglio e per tutto il parco dell’Arcipelago Toscano. Sono 2.400 le tonnellate di carburante ospitate nella Costa Concordia. Il ministro dell’ambiente Corrado Clini ha annunciato che sarà chiesto lo stato di emergenza.
Il relitto – La Costa Concordia dovrà essere rimossa con estrema attenzione e in tempi rapidi sia per evitare un disastro ambientale sia per evitare che il relitto del gigante dei mari sprofondi nei fondali del Giglio. La Costa Crociere sta valutando con aziende specializzate il piano di intervento per la rimozione. Prima di recuperare il relitto dovrà essere aspirato il carburante. Per recuperare la Concordia si pensa all’utilizzo di camere d’aria giganti per raddrizzare la nave che sarà poi trainata con dei rimorchiatori.