Grosseto – Avviate oggi all’impianto di selezione dei rifiutidelle Strillaie, gestito da Futura SpA le prove di collaudo funzionale dei macchinari per le due linee che porteranno allaproduzione di Cdr e compost.
Conclusi positivamente nella scorsa primavera i collaudi a freddo dei macchinari, Futuraavvia ora la fase del collaudo funzionale – in gergo le “prove di collaudo a caldo” – che consistono in un vero e proprio test dei macchinari con l’utilizzo di piccole quantità di rifiuti.
«Secondo quanto prevede il nostro cronoprogramma – spiega Massimo Filipponi, amministratore delegato di Futura – questa fase dovrebbe concludersi al massimo entro tre mesi, dopodiché dovremmo ottenere da A.T.O Toscana Sud e Provincia di Grosseto l’autorizzazione all’esercizio. A quel punto inizieremo ad operare in regime ordinario, per raggiungere la piena capacità produttiva
I collaudi funzionaliriguarderanno il processo di lavorazione di entrambe le linee di lavorazione dell’impianto: quella di trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati per la produzione del Cdr e quella di trattamento della frazione organica e verde provenienti da raccolta differenziata per la produzione di compost di qualità per l’agricoltura e di frazione organica stabilizzata (Fos).
«Siamo soddisfatti del lavoro fatto fino ad oggi- ha dichiarato Filipponi- nella consapevolezza di aver allestito un impianto di ultimissima generazione dotato di tecnologie moderne e un efficace sistema di captazione e depurazione delle emissioni odorigene, che migliorerà il contesto ambientale dell’intera area circostante la vecchia discarica delle Strillaie. I rifiuti in ingresso, infatti, non saranno più trattati all’aperto – come avveniva fino ad oggi con la stazione di compattamento per trasferirli alla discarica di Cannicci – ma passeranno direttamente dai camion alla vasca di stoccaggio ai cicli di lavorazione, in ambienti in depressione rispetto all’ambiente esterno».
Durante la fase di collaudo, che durerà dai due ai tre mesi, saranno conferite all’impianto circa 100 tonnellate giornaliere di rifiuti delle quali la parte indifferenziata proveniente dal comune di Grosseto, mentre la Forsu ( frazione organica da rifiuti solidi urbani) dai comuni di Grosseto, Magliano e Castiglione delle Pescaia.
«La tabella di marcia – spiega Marco Mandorli direttore dell’impianto- seguirà un rigido cronoprogramma. L’obiettivo delle prove di collaudo è ottenere la certificazione di qualità del prodotto in uscita nel rispetto della normativa europea, propedeutica all’autorizzazione all’esercizio da parte della Provincia di Grosseto».
Una volta a regime, nell’impianto saranno processate 92.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani (Rsu) e 26.000 di frazione organica e verde da raccolta differenziata , dai quali saranno ricavati circa 46mila tonnellate di Cdr e 10 mila di compost per l’agricoltura, oltre la frazione organica stabilizzata (Fos) utilizzabile per ripristini ambientali, mentre i metalli ferrosi e non ferrosi saranno destinati al recupero.