Gavorrano – Traferire gli uffici comunali ai Bagnetti è come costruire il Ponte di Messina. Dopo la risposta del sindaco all’interrogazione sul futuro del distretto sanitario, il gruppo consiliare “Insieme per Gavorrano” torna a parlare del progetto criticando la scelta dell’amministrazione Borghi di spostare la sede del comune nell’edificio dei Bagnetti per un costo di 1 milione e 300 mila euro.
“Insieme per Gavorrano” ribadisce che il nuovo distretto sanitario sarebbe un’opera a costo zero per il comune «in quanto l’Asl si impegna a finanziare interamente il progetto con una spesa di 700mila euro ottenendo la concessione dei “nuovi locali” per 60 anni».
«Il Sindaco – si legge in una nota del gruppo – ci ricorda che i 700 mila euro investiti dalla Asl sarebbero recuperati non facendo pagare alla Asl l’affitto dei locali in cui si verrebbe a svolgere il servizio pubblico sanitario, dimenticandosi che quei locali sono comunque destinati a servizi e non ad uso commerciale, pertanto non produrrebbero alcuna entrata».
Secondo Pd, Fed e Idv, le tre forze dell’alleanza di “Insieme per Gavorrano” invece di investire una «cifra enorme» nel trasferimento degli uffici comunali «sarebbe più opportuno investire quelle risorse nelle frazioni (strade, segnaletica, illuminazione, parchi pubblici), nelle quali i problemi si moltiplicano senza vedere al momento soluzione; in quanto, per riprendere le parole di Borghi, “non ci sono i soldi neanche per un ballino di cemento per coprire le buche nelle strade”. In questo momento storico di grave crisi, la realizzazione del nuovo Comune è paragonabile alla costruzione del ponte di Messina in Italia; e con il rischio che ne segua le sorti, a discapito di tutto il resto».
Una scelta che “Insieme per Gavorrano” critica anche dal punto di vista politico. Su un argomento così importante e che riguarda tutti i cittadini la richiesta è quella di coinvolgere la popolazione visto che «la maggioranza è stata votata dal 36% dei gavorranesi».
«Restare ostaggio – concludono da “Insieme per Gavorrano” –, come appare, dell’autoreferenzialità e dell’arroganza (probabilmente assillato dai rischi conseguenti al pasticcio amministrativo di cui il Sindaco è l’unico responsabile) non è certo utile a risolvere i problemi del nostro territorio. Questo, tuttavia, non ci impedirà di incalzare l’amministrazione e proporre le nostre soluzioni ai troppi problemi per i quali non s’intravede uscita. In fondo questo è il sale della democrazia».