Gavorrano – Nel 2012 i residenti del comune di Gavorrano dovranno versare una quota più alta dei loro redditi nelle casse comunali. Nell’ultima seduta del consiglio comunale del 2011 è stata infatti approvato l’aumento dell’addizionale Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche: l’aliquota, bloccata da anni per effetto del federalismo fiscale, per il 2012 passerà dallo 0,4% allo 0,8%. Una scelta che il sindaco Massimo Borghi ha definito «molto dolorosa, perché quando si aumentano le tasse non è mai una decisione facile», ma una scelta «necessaria» per aggiustare i conti del comune di Gavorrano.
Con questa manovra dovrebbero entrare nelle casse comunali circa 300 mila euro in più rispetto al 2011: negli ultimi dodici mesi infatti con l’aliquota allo 0,4% la previsione di riscossione, come ha spiegato anche l’assessore al bilancio Gianfranco Mazzi, è di 320 mila euro. In totale le entrate che dovrebbero giungere dalla “voce Irpef” si attesterebbero intorno alle 600 mila euro. «Aria fresca» per le casse del comune, una boccata d’ossigeno che servirebbe a “tamponare”, come ha osservato anche il capogruppo di maggioranza Mauro Giusti, la quota mutui di 400 mila euro che grava sul comune di Gavorrano: durante il periodo di commissariamento, come hanno spiegato dalla maggioranza, i mutui non sono stati rinegoziati e questo non ha consentito di poter diminuire l’entità delle rate. Il debito poteva essere rinegoziato con la Cassa Depositi e Prestiti e “spalmato” su più anni in modo da ridurre le quote annuali da saldare.
L’aumento dell’Irpef è stato approvato a maggioranza con l’astensione del capogruppo di “Gavorrano Democratica” Ester Tutini che avrebbe voluto un aumento più “dolce”, e con il voto contrario dei due consiglieri di “Insieme per Gavorrano”. Sia Francesca Mondei che Giulo Querci motivando il loro voto negativo avevano chiesto maggiore “prudenza” visto anche il quadro generale del paese. In particolare il gruppo di “Insieme per Gavorrano” aveva avanzato la richiesta di attendere, prima di aumentare le tasse, le nuove disposizioni sull’IMU (Imposta Municipale Unica) e sugli effetti del decreto Monti per gli enti locali. Effetti che secondo le prime analisi compiute dall’assessore Mazzi potrebbero portare un ulteriore taglio di trasferimenti agli enti locali.