di Barbara Farnetani
CALDANA – Un viaggio nella memoria: la memoria di una comunità, la memoria di un territorio, ma soprattutto la memoria personale, quella intima e familiare che ciascuno di noi si porta dietro e che è la fonte di tutto ciò che siamo.
Questo è il filo conduttore del libro di Marco Ciacci “Tutti mi dicon Maremma Maremma…” il racconto di un medico di campagna, così si definisce Ciacci, della sua vita e di come questa si è dipanata, intrecciandosi alle storie dei tanti pazienti curati, nel fisico e nello spirito, in molti anni di professione.
Il libro, che è un alternarsi, un rincorrersi di prosa e poesia, prende avvio da una lunga notte di veglia, al fianco del letto della madre gravemente malata.
Un momento di riflessione su “personaggi e interpreti talora scomparsi” come sottolinea lo stesso Ciacci, ma soprattutto su se stesso, su come quella Gente di Maremma, come la chiama lui, ha contribuito alla crescita del medico e ancor più dell’uomo che negli anni è diventato (in alto la copertina del libro di Marco Ciacci).
Il racconto corre via veloce, tra aneddoti teneri e un po’ buffi, senza mai mettere in ridicolo quei personaggi, semplici ma mai sempliciotti, sempre ricordati con affetto.
Come quando il medico Ciacci si vestì da Babbo Natale, e così mascherato fece visita ai propri pazienti, un regalo di Natale speciale per chi non aveva i soldi neppure per donare ai propri figli un dolcetto o due caramelle.
Tra i racconti riportati in questo primo libro di Ciacci che, lo ricordiamo per inciso, non è in vendita, anche “il Bao”, testo già conosciuto da molti Gavorranesi per essersi aggiudicato il primo premio in un concorso letterario di qualche anno fa.
Il libro scorre via veloce, leggero ma non banale, e non esente da qualche momento di riflessione come quando definisce la vita non come una monade chiusa in se stessa, ma un continuum, un ponte tra passato e presente: “una cosa egregia – afferma Ciacci – non può essere portata a compimento nell’arco di una singola vita, se è vero che noi siamo un susseguirsi di geni e cultura attraverso i pori del tempo – conclude lo scrittore – mi sento investito dell’onore di poter proseguire nella strada intrapresa dai miei antenati”.
Una strada, un cammino, quello di Marco Ciacci (nella foto), percorso sempre al fianco degli altri, come dimostrano i tantissimi amici e conoscenti intervenuti alla presentazione del suo libro, che si è svolta domenica 30 ottobre a Gavorrano, al centro congressi del Parco nazionale delle Colline Metallifere.
A tutti loro, a questi compagni di viaggio, Ciacci ha dedicato il proprio libro, una specie di risarcimento per quanto ha ricevuto da loro in tutti questi anni “crescendo interiormente” sino a diventare l’uomo che è oggi.
(in basso il Foto Album della presentazione del libro al centro congressi dei Bagnetti a Gavorrano)
[gallery link=”file” order=”DESC”]