Gavorrano – Il Circolo PDL Gavorrano condivide in pieno quanto espresso nel consiglio comunale del 30 Settembre 2011 dal capogruppo del centrodestra Jurij Di Massa (nella foto) riguardo la mozione sull’istituzione del registro delle unioni civili, trasformata poi in delibera comunale.
“Noi riteniamo che la famiglia – si legge nel comunicato del circolo del Pdl di Gavorrano -, intesa come nucleo elementare della società umana formato in senso stretto e tradizionale da genitori e figli, sia un valore da salvaguardare e valorizzare. Quella che era considerata fino ad un trentennio fa una delle Istituzioni primarie della nostra comunità, è adesso minata dalla sempre più dilagante “fuga dalle responsabilità” che caratterizza la società contemporanea. La famiglia rappresenta la perfetta sinergia di libertà e responsabilità. Una coppia che, legittimamente e liberamente, decide di non assumersi delle responsabilità di fronte alle Istituzioni, scegliendo di stare insieme senza sposarsi – ma che certo se ne dovrà assumere verso i figli che da quella libera unione dovessero nascere – non può pretendere di avere gli stessi benefici che lo Stato prevede verso coloro che contraggono matrimonio. Lo Stato garantisce dei privilegi alla famiglia fondata sul matrimonio solo in cambio delle precise responsabilità che chi si sposa si assume a sua volta in vista della stabilità di un rapporto mirato alla riproduzione, che rientra fra gli interessi primari di qualsiasi Comunità”.
“Diverso invece – prosegue il comunicato – è il caso in cui una coppia sia impossibilitata a sposarsi per questioni burocratiche indipendenti dalla propria volontà come, per esempio, quando si attende una sentenza di divorzio dal matrimonio precedente. La richiesta del nostro consigliere, proprio nell’ottica di tali impedimenti, esprimeva la necessità di dare una regolamentazione chiara e precisa all’iscrizione nel registro delle unioni civili affinché in futuro non ci si trovi di fronte a casi di abuso, ed è per questo motivo che il nostro consigliere aveva chiesto un emendamento che riconoscesse l´iscrizione nel registro alle coppie dopo almeno tre anni di convivenza e che avessero concepito dei figli, proposta che è stata respinta”.