Gavorrano – “I giovani sentinelle delle legalità” non è solo l’invito che lanciò Antonino Caponnetto sollecitando i giovani a tenere il rispetto delle leggi nel posto più alto della gerarchia dei valori, ma anche un progetto rivolto agli studenti della Toscana che hanno pensato, lavorato e proposto le loro idee sui temi che affliggono la nostra società.
C’era anche il Sindaco di Gavorrano Massimo Borghi lunedì scorso a Firenze al convengo organizzato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, che ha visto la partecipazione degli studenti in rappresentanza di tutte le province della Toscana.
Borghi è uno dei referenti per la Provincia di Grosseto della Fondazione Caponnetto per la lotta contro le mafie, ed è stato invitato ad approfondire il tema presentato dall’Istituto Rosmini di Grosseto riguardo al gioco d’azzardo (nella foto Borghi durante il suo intervento all’iniziativa organizzata dalla Fondazione Coponnetto).
“Durante il suo intervento – si legge nella nota del comune di Gavorrano – il Sindaco di Gavorrano ha parlato non solo della vicenda relativa all’ordinanza che nel 2010 fu una della cause che portarono alla sfiducia prima ed alle dimissioni poi di parte dell’allora Consiglio Comunale che dette inizio al periodo di commissariamento, ma ha anche illustrato alle centinaia di ragazzi presenti, il pericolo che la dipendenza dal gioco può provocare, specialmente tra i giovanissimi. Particolare attenzione è stata dedicata all’infiltrazione mafiosa che questo tipo di attività riesce ad agevolare, spinta dai facili guadagni che illusoriamente attraggono la clientela e che sempre più spesso spingono alla disperazione economica tantissime famiglie”.
All’ incontro erano presenti Elisabetta Baldi, moglie di Caponnetto e fondatrice della Fondazione a lui dedicata, al fianco della Vice Presidente della Regione Toscana Stella Targetti, che ricopre anche l’incarico regionale sulle politiche per l’educazione e l’istruzione, dai servizi per l’infanzia alle scuole secondarie superiori, oltre al Consigliere Regionale Federico Gelli, al Responsabile Nazionale del Progetto Scuola Domenico Bilotta ed al Presidente della Fondazione Salvatore Calleri.
“I temi trattati dalle proposte degli studenti toscani – si legge ancora nella nota – hanno toccato altre piaghe sociali come il disagio giovanile, il lavoro nero, il decoro ed il riassetto urbano, l’immigrazione e l’integrazione, oltre al degrado scolastico e la droga. Sono dunque i giovani ad essere coinvolti personalmente e seppure la loro età spesso coincida con la trasgressione, sono invece stati indotti ad una analisi delle cause di questi mali che li ha portati a proporre soluzioni concrete che gli amministratori presenti hanno sicuramente accolto e che certamente valuteranno nella loro gestione politica, amministrativa e sociale sia presente che futura”.