Ancora incertezza sulle due situazioni di Gavorrano e Castiglione della Pescaia; domani Borghi chiarirà la sua posizione in una conferenza stampa; Faenzi e Mainetti preseteranno ricorso al Tar
di Daniele Reali
Gavorrano – Gavorrano e Castiglione della Pescaia. Rimangono aperte le questioni legate alle liste elettorali nei due comuni della provincia di Grosseto. A Gavorrano resta in corsa la lista legata a Massimo Borghi anche se, proprio per la posizione del candidato a sindaco e della presunta condizione di ineleggibilità nella quale si troverebbe, si potrebbero aprire diversi scenari. Come prescrive la legge Borghi sarebbe dovuto entrare in aspettativa “non oltre – recita così l’articolo 60 del testo unico degli enti locali – il giorno fissato per la presentazione delle candidature”. Domani sarà proprio Borghi a chiarire la sua posizione in una conferenza stampa.
Situazione diversa invece a Castiglione della Pescaia. In questo caso si sono riscontrate anomalie nel metodo di raccolta delle firme e soprautto sui moduli impiegati per la raccolta delle firme. Il sindaco uscente Monica Faenzi ha confermato di aver notificato il ricorso che sarà consegnato domani al Tar della Toscana. «Temiamo di essere vittime di qualcosa di più grave – ha spiegato l’onorevole Monica Faenzi -. Sono in corso delle verifiche e il timore è che nei nostri confronti siano state compiute irregolarità. Aspettiamo l’e’sito del ricorso ma l’errore è stato così grossolano che è impossibile che nessuno se ne sia accorto. Io stessa ero stata rassicurata che i documenti cosegnati andavano bene».
Intanto nella giornata di oggi sono arrivate le prime reazioni dal mondo della politica. Barbara Pinzuti, segretaria provinciale del Partito Democratico, in riferimento ai due casi, ha definito «paradossale che chi ha esperienza di governo e si candida ad amministrare un comune, come Borghi e Mainetti, non conosca le norme più elementari per la presentazione delle candidature e cerchi frettolosamente e maldestramente di aggirarle appena colto in fallo».
«Nel caso di Gavorrano – spiega la Pinzuti – si tratta di una negligenza grave: nel caso che Massimo Borghi ed altri componenti la sua lista fossero eletti consiglieri all’opposizione, ma anche se per ipotesi venisse eletto sindaco, l’elezione sua e degli altri esponenti sarebbe nulla, con gravi conseguenze in termini di incertezza amministrativa per Gavorrano».