Giuncarico – Per la rubrica “La Posta del Giunco” pubblichiamo la lettera che Simone Pazzaglia ha inviato alla nostra redazione e che si intitola “Il solito Sfigato Parco di Bagno di Gavorrano”. Nella lettera Simone Pazzaglia lancia alcune sui idee sul recupero e sulla riqualificazione del parco pubblico di Bagno di Gavorrano.
Ricordiamo ai nostri lettori che per scrivere alla redazione del Giunco.net si può inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica redazione@ilgiunco.net oppure inviare un messaggio con il modulo di contatto alla pagina Contatti.
IL SOLITO SFIGATO PARCO DI BAGNO DI GAVORRANO
«Siamo tutti estremamente stufi di vedere un Parco così importante ridotto in simili condizioni.
A me personalmente, forse solo perché ho organizzato una giornata di pulizie, mi fermano per strada, davanti alla scuola, vengono in negozio e mi chiedono “Ma non si fa niente per questo benedetto parco?”.
Io più di una volta ho consigliato di andare alle presentazioni dei vari sindaci ora che siamo in campagna elettorale e fare domande a riguardo, su cosa intendono fare, anche se sinceramente credo che nessuno di essi muoverà pallino nell’immediato per fare qualcosa (naturalmente le promesse in questo periodo abbonderanno).
Ma questo non c’è bisogno di dirlo, lo sentiamo ripetere spesso, sono, se vogliamo, chiacchere da bar.
Io allora ho deciso di farmi promotore di qualcosa, non so neppure io cosa, potrebbe essere una specie di comitato, e una volta che avremo definitivamente messo fine a questa ennesima tornata elettorale, andare dal sindaco e portare delle proposte.
Ora, non per fare il veggente, so già che il prossimo sindaco mi dirà “Simone, non ci sono i soldi” e allora starà a noi proporre qualche idea o frugarsi in tasca se davvero siamo determinati a rimettere a posto questa struttura.
Poi un’altra cosa che mi sta a cuore voglio dirvela, l’ultima volta per la giornata della pulizia del Parco, quando feci l’appello alla partecipazione rispondeste per la precisione in 93 persone, bene, a pulire effettivamente eravamo in 22 bimbi compresi. Penso che ci sia qualcosa che non torna. Questo non deve essere un “armiamoci e partite” perché la storia ci insegna che non porta a buon esito.
Allora venite a cercarmi, portate amici e conoscenti e spargete la voce, poi firmiamo un foglio con le nostre generalità numero di telefono ed e-mail per essere contattati e teniamoci DISPONIBILI con idee e presenza a qualsiasi cosa decideremo di fare.
Solo se siamo in tanti possiamo fare qualcosa.
Un saluto a chi vorrà fare qualcosa per questo benedetto comune».
Simone Pazzaglia