L’Idv lamenta la mancanza di spazi per fare fare comunicazione e informazione; Martinelli lancia l’appello a tutte le forze politiche per porre fine a questa situazione
Gavorrano – La campagna elettorale per le prossime amministrative di Gavorrano per certi versi è già iniziata e in questa fase preliminare di confronto e “propaganda” l’Italia dei Valori lancia un appello contro il “deficit” di democrazia che potrebbe interessare il nostro comune. A parlare è Andrea Martinelli (foto in basso), uno dei riferimenti del partito a livello locale, che denuncia l’anomala situazione di Gavorrano e delle frazioni: la mancanza di spazi da dedicare alla politica.
«Prima che si arrivi alla scadenza elettorale amministrativa a Gavorrano – scrive Martinelli -, sarebbe opportuno prendere in esame la questione dei “luoghi”, dove i partiti e le organizzazioni politiche, che affronteranno la campagna elettorale, dovranno indire assemblee e riunioni per discutere con la popolazione dei programmi e dei temi di ordine politico-amministrativo. Chi non può utilizzare sale da ballo, circoli o associazioni, nè tantomeno è in possesso di “ambienti privati”, come ville o salotti per “cocktail” o “briefing”, dovrebbe avere l’opportunità di usufruire di “spazi pubblici” dove esercitare quello che è un diritto democratico fondamentale».
«Per quanto – aggiunge Martinelli – ci è dato sapere da notificazioni e da conoscenza personale, tali luoghi, quando e se esistono nelle varie frazioni comunali, essendo in massima parte ambulatori, hanno un accesso o limiti temporali e organizzativi assai limitati. Ciò significa una assoluta e totale disparità nell’esercizio delle funzioni democratiche».
«Ci rivolgiamo – conclude Martinelli – ai partiti e alle organizzazioni politiche, anche di diversa estrazione, di operare per fare in modo che questo squilibrio nell’informazione e nella comunicazione politica, venga in qualche modo superato, dando a tutti la possibilità di esercitare in “luoghi pubblici” il loro diritto, ma anche il loro dovere, di esprimere e far esprimere le proprie idee. Porre questioni e problemi di questo tipo non è “mettersi contro”, ma tentare di estendere le forme di partecipazione democratica».