Solidarietà alla segretaria dimissionaria da parte dei vendoliani di Gavorrano che commentano: «vicenda dai contorni molto opachi»
«Le dimissioni di Serena Remi – si legge nella nota di Sel – da coordinatrice comunale del PD di Gavorrano affondano le radici nella vicenda, dai contorni ancora molto opachi, che ha portato alla presentazione della mozione di sfiducia (piena di gigantesche bugie) ed alle susseguenti dimissioni dei nove consiglieri comunali che hanno provocato la caduta del Sindaco di Gavorrano Massimo Borghi ed il conseguente commissariamento del Comune».
«Mondei, Gabrielli, Sozzi, Biondi Martina, Borborini, Masini, Cantini, Tosi e Castelli – aggiungono ancora da Sel – si sono prestati ad un’operazione molto grave nei confronti dell’Istituzione “Comune” e contro la Comunità gavorranese, rimettendo nelle mani dei “soliti ignoti” ormai dequalificati e sclerotizzati, i destini della politica gavorranese. Hanno dato vita ad una “mossa politica “ senza precedenti triturando tutto ciò che hanno incontrato sul loro percorso istituzioni, giovani e soprattutto il volere dei cittadini. La prima vittima del P.D. in seguito a questa sciagurata operazione , dalle primarie del 15 Febbraio 2009 ad oggi , è Serena Remi, per capirlo basta leggere il suo comunicato stampa. I consiglieri dimissionari innalzando falsamente la bandiera di un partito, si sono invece consegnati mani e piedi a coloro che, sconfitti dalle primarie dal 15 Febbraio 2009 e dalle provinciali dell’8 Giugno 2009 smaniavano per riprendere in mano il potere a Gavorrano, dal quale i cittadini , con il libero voto, li avevano allontanati. In quanto alla candidatura a Sindaco di Gavorrano era normale che uscisse il nome di Francesca Mondei, in effetti tale nome era venuto fuori sin dal giorno in cui fu presentata la mozione di sfiducia. E’ il “ premio di 30 Denari” (citazione biblica ) che spetta di pagare per il “tradimento perpetrato”. La speranza è che i cittadini gavorranesi facciano in modo che i 30 Denari non vengano spesi . Intanto rimane ancora valida la nostra richiesta di un confronto pubblico con i 9 consiglieri comunali dimissionari , confronto da sempre rifiutato e che ha sempre fatto paura».