Dopo il ricorso da parte dei titolari del bar il Boccondivino di Grilli dal Tribunale Amministrativo Regionale è arrivata la sospensione cautelativa del provvedimento
di Annalisa Mastellone
Stiamo parlando di quello che, secondo una breve indagine sul territorio, sembra essere l’unico esercizio pubblico gavorranese ad aver osservato sin da subito le disposizioni dell’ex sindaco Borghi. Disposizioni su cui in questi due mesi, si sono pronunciati tanti attori coinvolti a vario titolo nell’argomento – associazioni di categoria, Asl, psicologi, Sert , divisi in “pro” e “contro” le modalità e l’efficacia dell’atto – mentre intanto è passato un po’ in sordina l’effetto che hanno avuto sugli esercenti gavorranesi interessati, che sin dalla sua emanazione hanno dichiarato guerra all’ordinanza sindacale, ritenuta «ingiusta e non corretta».
L’ordinanza infatti recita che «a chiunque installi nel proprio esercizio videopoker o simili verrà negata la concessione o l’autorizzazione di suolo pubblico. Coloro che già sono intestatari della concessione, dovranno rimuovere le macchinette entro tre mesi da quando l’ordinanza entrerà in vigore. In caso contrario, verranno ritirate le concessioni». Limitazioni sono previste anche per l’orario di apertura: fino alle 19 nel periodo invernale e alle 20 nel periodo estivo.
Ebbene, come segnalato anche sul nostro blog settimane fa, quasi tutti i titolari degli esercizi presenti in paese hanno deciso di non applicare le disposizioni sindacali, in barba ai controlli che la Polizia municipale è tenuta a fare, e alle pesanti sanzioni in cui vanno incontro. E si sono sentiti legittimati a farlo perché invitati dall’Astro (Associazione trattenimento, a tutela del gioco lecito) «a non considerare l’ordinanza come applicabile» perché fa erroneamente riferimento ai videopoker, fuorilegge dal 2004, che sono stati successivamente sostituiti dalle legali “new slot”, gli apparecchi da intrattenimento presenti in bar e locali. E così, anche in base all’impegno dell’associazione di attivare il proprio staff legale per valutare «la complessiva aderenza del provvedimento alla legge e ai precedenti giurisprudenziali della giustizia amministrativa» e di attivarsi in caso di eventuali iniziative giudiziarie, gli esercenti gavorranesi hanno deciso di essere “disobbedienti”. Tutti tranne uno, appunto il bar Boccondivino, che ha deciso di passare a metodi più rispettosi dell’istituzione, ma che contro questa ordinanza ha deciso di combattere con altre armi, senza “disobbedire”. E così la titolare ha appena ricevuto un primo “punto a favore”: dopo aver impugnato l’atto sindacale davanti al Tar, ha ricevuto in questi giorni dal Tribunale amministrativo regionale la sospensione in via cautelativa dell’atto sindacale (per il Boccondivino, soggetto del ricorso), in attesa della discussione definitiva che dovrebbe avvenire verso la fine del mese.