Duro il giudizio dei rappresentanti di “Una nuova storia” sul Partito Democratico: ha portato avanti «azioni sconsiderate, illogiche e irresponsabili»
È un giudizio senza appello quello che “Una nuova storia” fa nei confronti del Partito Democratico, soprattutto in considerazione della scelta di preferire la strada delle dimissioni a quella del confronto istituzionale in consiglio comunale. «Non hanno capito i 9 del PD – spiegano gli ex consiglieri di minoranza – che quando si è Consiglieri Comunali si discute e ci si raffronta nella sede istituzionale, non nelle sezioni di partito o nelle assemblee di piazza. (Questo, ndr) È un comportamento vergognoso ed arrogante, immaturo ed irresponsabile».
Questo il ragionamento “numerico” dell’opposizione. «I nove Consiglieri PD non hanno tenuto in nessun conto che con le loro dimissioni uccidevano il restante 44% della popolazione, rappresentata in Consiglio Comunale dai propri rappresentanti di Minoranza. Si sono comportati da padroni degli altri, come se fossero proprietari del Comune, del futuro e delle aspettative dei cittadini. Ed allora, siccome i 9 consiglieri del PD hanno usato i numeri al posto delle idee, proviamo a sfidarli sul loro stesso campo. E’ vero che 9 rappresenta la maggioranza assoluta numerica del Consiglio Comunale formata da 16 persone. Ma questo è vero solo ed esclusivamente in base al sistema elettorale maggioritario che regola le elezioni comunali a Gavorrano, il quale sistema attribuisce 11 consiglieri (+ il Sindaco) a chi prende anche un solo voto in più dell’avversario. All’avversario perdente spettano, sempre secondo il citato sistema elettorale maggioritario, solo 5 consiglieri. Il Centrosinistra ha vinto le Comunali del 2009 con 2.936 voti, guadagnando perciò 11 Consiglieri (+ il Sindaco). Dei 5 consiglieri spettanti alla Minoranza, 3 alla nostra Lista e 2 a quella di Sinistra di Gabriele Barbi. Ebbene, dei 2.936 voti presi, sono solo 2.403 i voti collegati ai 9 Consiglieri dimissionari, i quali tutti insieme rappresentano quindi il 45% dei voti proporzionalmente espressi dal corpo elettorale, ben inferiori ai voti presi da noi, dalla Lista Barbi e dai restanti 2 Consiglieri di Maggioranza non ubbidienti al PD e che non si sono dimessi, pari a 2.857 voti, corrispondenti al 55% del voto popolare. Quindi i 9 consiglieri del PD che – dimettendosi – hanno fatto cadere Sindaco e Consiglio Comunale, rappresentano in realtà una minoranza elettorale numerica (2.403 voti), rispetto alla maggioranza elettorale numerica (2.857 voti), costituita dal Consigliere Biondi di SEL, i cinque Consiglieri della minoranza consiliare e l’unico Consigliere PD non obbediente, Tonini. Concludendo, il Commissariamento del Comune è in sostanza il frutto di una minoranza elettorale tutta Piddina, che però ha determinato la caduta dei rappresentanti del restante e maggioritario 55%».
La conclusione della “Lista Fabiano” è quindi lineare: il Pd ha messo a segno un colpo di stato. « Un atto che mette il bavaglio alla politica, alla libera circolazione del pensiero, al dibattito pubblico. Un grande passo indietro nella storia politica di Gavorrano».