Il sindaco “in scadenza” replica al gruppo dei 9: «attacco politico senza precedenti»
Gavorrano – Mentre si sta per chiudere il sipario sull’amministrazione Borghi, il sindaco, in carica ancora per pochi giorni (non ci sono scadenze fisse sulla nomina del commissario, ndr) risponde all’ennesimo attacco della controparte. Le dimissioni in blocco rappresentano una stoccata che lascia il segno e che scrive la parola fine ad un fase politica molto travagliata. Massimo Borghi però non ci sta e replica con un proprio comunicato stampa all’annuncio dalle dimissioni del “gruppo dei 9”.
Tutto è successo nel giro di qualche ora. Nel primo pomeriggio arriva la notizia delle dimissioni in blocco dei consiglieri del Partito Democratico e dopo un paio d’ore Massimo Borghi fa sentire la sua voce di sindaco “in scadenza”. Nel suo intervento respinge l’accusa di utilizzare il sito istituzionale del comune per fare propaganda e spiega la decisione di volere convocare il consiglio comunale del 25 settembre in un luogo che consenta di ospitare la cittadinanza interessata alle note vicende politiche. A preoccupare però il sindaco è in particolare una vicenda che potrebbe avere anche una rilevanza penale. Secondo Borghi infatti nel comune di Gavorrano girerebbe un documento falso dove comparirebbe addirittura la sua firma copiata e poi trafugata dagli uffici comunali.
La replica: a poche ore di distanza dall’annuncio delle dimissioni dei consiglieri democratici Massimo Borghi ha risposto agli attacchi della sponda Pd
SITO INTERNET – «La mozione di sfiducia – scrive Borghi -, come i volantini diffusi in questi giorni, sono fitti di accuse rivolte al Sindaco di Gavorrano, molte sul piano personale alle quali sto reagendo in questi 10 giorni con grande pacatezza, serenità, ma altrettanta fermezza. Mosso dal medesimo animo, non ho assolutamente utilizzato il sito istituzionale del Comune per fini propagandistici, ma esclusivamente per lanciare un messaggio di serenità ai miei concittadini».
LA SEDE DEL CONSIGLIO – «Il Consiglio Comunale di discussione della mozione di sfiducia – aggiunge Borghi – , previsto per il 25 di Settembre, viste le numerosissime richieste di cittadini che avrebbero voluto assistere, era mia volontà convocarlo fuori dal palazzo comunale (probabilmente al Cinema Roma di Bagno di Gavorrano) dopo aver avuto l’autorizzazione da parte della conferenza dei capigruppo come stabilito dal Regolamento, infatti in questi mesi abbiamo svolto 3 Consigli Comunali al di fuori del palazzo comunale, e nessuno ha obiettato naturalmente nulla. E come in precedenza, sono sicuro che anche in tale occasione i cittadini avrebbero rispettato l’Istituzione loro rappresentativa, e non avrei permesso, in qualità di Presidente del Consiglio Comunale che vi fosse alcun disturbo ai lavori, garantendo la serenità del dibattito. Credo che un Sindaco che riceve una mozione di sfiducia dopo soli 15 mesi dall’inizio del suo mandato, e sul quale viene scagliato un attacco politico senza precedenti, abbia il sacrosanto diritto di esporre le proprie argomentazioni, proprio per raggiungere un maggior livello di consapevolezza della comunità, e quindi superare lo smarrimento».
IL FALSO E LA DENUNCIA – «Anche se – conclude Borghi – non posso che manifestare la mia forte preoccupazione, dato che da ambienti giornalistici mi giungono notizie di un presunto documento in possesso di ignoti attribuito alla mia persona, nel quale si legherebbe la recente vicenda del ritiro delle deleghe all’Assessore Gabrielli come tentativo d’incidere nelle nomine al Comitato di Gestione del Parco Minerario Tecnologico delle Colline Metallifere. La cittadinanza deve sapere che nel caso tale documento fosse reso pubblico si tratterebbe di un falso, anche nel caso riportasse firma del sottoscritto (questa sarebbe stata trafugata dagli uffici comunali). Naturalmente, per tutelare la mia onorabilità come Sindaco e come cittadino, mi sono già rivolto alle forze dell’ordine e non esiterò a procedere a formale denuncia».