Borghi: «A Gavorrano si respira un clima teso, un clima di violenza verbale; non serve esasperare i toni, serve ragionare»
«La crisi istituzionale di Gavorrano – scrive Massimo Borghi – per essere superata ha bisogno di serenità, tranquillità ed una visione del futuro in cui prevalga l’interesse della comunità, la trasparenza e la partecipazione». Toni distesi dunque. Una richiesta che il primo cittadino rivolge ai cittadini e alle forze politiche in una lettera che denuncia una situazione piuttosto difficile tra le varie anime che convivono nella società e nel territorio di Gavorrano. «A Gavorrano – aggiunge il sindaco – si respira un clima teso, un clima di violenza verbale, e l`intera comunità è coinvolta suo malgrado. Io sono sereno e vivo tutta questa situazione con grande tranquillità perché gli addebiti sempre più pesanti che mi vengono mossi sono solo parole che smentirò con gli atti prodotti in questi 14 mesi di governodel comune. Per questo invito tutta la comunità a ritrovare serenità, tranquillità e fiducia nel futuro, nel quale i cittadini devono far prevalere tre cose fondamentali».
Un messaggio quello di Borghi che ha l’obiettivo di non esasperare gli animi e di fermare l’emorragia che dalla politica sta interessando anche la società. Lo scontro politico, anche aspro, a Gavorrano sta diventando qualcosa di più e sta assumendo quasi i caratteri del disagio sociale. Un appello alla serenità che arriva dopo un estenuante periodo di pericolose polemiche, di insinuazioni e qualche colpo basso di troppo. Lo stesso Borghi nel suo intervento parla di odio nei suoi confronti a dimostrazione che la situazione sta veramente degenerando. «Non serve esasperare i toni – scrive ancora Borghi -, serve ragionare, serve dialogare, serve il confronto costruttivo, anzi davanti ad una crisi istituzionale grave come stiamo vivendo, servono nervi saldi ed una visione politica alta e capace di guardare al futuro». Certo è che anche lo stesso sindaco non ci va giù morbido con i suoi ex compagni di viaggio e parla di metodi stalinisti per screditarlo. «Dall`inizio di questa vicenda scrive il sindaco -, a partire dalla Mozione di Sfiducia appare evidente che si tenta di screditare il Sindaco del Comune di Gavorrano sul piano prettamente personaleCome ho già avuto modo di dire questa strategia di tipo stalinista, punta ad isolare il Sindaco dal contesto sociale e civile, poi lo sottopone al giudizio di riunioni ristrette di iscritti e/o cittadini alle quali non può partecipare, quindi lo si condanna senza consentirgli una benchè minima difesa».
Per Borghi c’è bisogno di superare però questa fase difficile e la conclusione della sua lettera è un inno alla fiducia nel “popolo” del comune di Gavorrano. «La nostra comunità – conclude Borghi – è sempre stata capace di questo, e per questo ha sempre superato i momenti difficili. Con questo spirito ho intenzione di affrontare il Consiglio Comunale dove si discuterà la mozione di sfiducia, chiedo all`intera comunità di affrontare questi avvenimenti ed il commissariamento con serenità, anche se sarà un’esperienza traumatica e negativa come testimoniano commissariamenti già avvenuti in passato, anche in comuni vicini al nostro, e di guardare al futuro con speranza, sicuro che la “Gavorrano migliore” non si smarrirà e sarà pronta a ripartire con il proprio Sindaco democraticamente eletto, chiunque esso sia».