Insieme a Sel anche gli altri due partiti della coalizione, Socialisti e Verdi, attaccano i democratici sulla decisione di sfiduciare il sindaco: «condannate il comune al commissariamento»
Gavorrano – Il centrosinistra perde altri due pezzi e il Pd rimane isolato. In difesa del sindaco Massimo Borghi arrivano anche le altre due forze della coalizione: il Partito Socialista e i Verdi. Dopo la difesa di ufficio di Sinistra Ecologia e Libertà, partito del sindaco, che anche a livello provinciale sta tentando di risanare la ferita tra primo cittadino e Pd, Borghi riceve il sostegno degli altri due partiti che puntarono su di lui anche nelle primarie di coalizione.
«È nostra volontà esprimere – si legge in una nota congiunta di Sel, Psi e Verdi – la più totale contrarietà verso tale grave atto (la sfiducia, ndr), che non potrà che avere ripercussioni politiche nell’alleanza gavorranese di Centro-Sinistra, oltre che condannare il nostro Comune al commissariamento ed al conseguente blocco dell’attività amministrativa, con grave danno alla comunità di Gavorrano». Il messaggio al Pd è chiaro: rompere con Borghi significa rompere anche con Psi e Verdi.
Massimo Borghi, nella corsa alla candidatura a sindaco per il centrosinistra infatti, fu sostenuto oltre che dall’allora Sinistra Democratica, confluita poi in Sinistra Ecologia e Libertà, anche dai Verdi e dal Partito Socialista Italiano. L’esito delle elezioni del 2009 poi non dette la possibilità ai due partiti di esprimere rappresentanti in consiglio comunale: tra i banchi della maggioranza si sedettero, e siedono ancora, 10 consiglieri espressione del Pd e uno di Sel.
Verdi e Socialisti però hanno continuato a far parte della colazione di centrosinistra e dare il loro contributo alla politica locale tanto che Elisabetta Iacomelli, candidata consigliere “socialista” e risultata prima dei non eletti, fu poi nominata anche su volontà del sindaco alla presidenza del Laboratorio Gavorrano Idea. Per farla breve Socialisti e Verdi, rimasti in un po’ in disparte in questi 15 mesi di legislatura adesso fanno la voce grossa e attaccano il Partito Democratico rivendicando un ruolo importante nella vittoria delle elezioni del 2009 e della “conquista” da parte di Borghi del comune di Gavorrano.
«Ci preme sottolineare – continua la nota – il nostro totale disaccordo nella critica mossa al Sindaco Borghi concerne la mancanza di dialogo con i partiti dell’alleanza che l’ha sostenuto: non sono mancati gli appuntamenti di confronto, e neanche la sua disponibilità a richieste di chiarimenti o necessità di dialogo, non ci sentiamo quindi ne denigrati, ne scavalcati; non pensiamo che il Sindaco Borghi abbia portato avanti in modo unilaterale il suo mandato, come farebbe un re o un podestà, ma che si sia semplicemente avvalso dell’autonomia decisionale attribuitagli dalla legge».
L’appunto che i tre partiti muovono al Pd sembra ricalcare quello che gli stessi democratici hanno imputato al sindaco. «Se dobbiamo lamentare – si legge ancora – una mancanza di confronto interno, lo possiamo fare nei confronti dell’atto di sfiducia targato PD, essendo, questo si, stato un atto unilaterale, è infatti a nostro avviso mancato il necessario coinvolgimento o semplice informazione delle altre forze politiche dell’alleanza».
La nota delle tre forze di centrosinistra si conclude con l’augurio che lo strappo possa essere ricucito «per riuscire in extremis ad evitare una sciagura politica».