Il Pd: «il sindaco ha messo tutti su una strada senza ritorno»; il “caso Gabrielli” è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso
Per spiegare lo strano momento che sta attraversando la politica nel comune di Gavorrano, i democratici hanno pensato di prendere penna e calamaio e scrivere a cittadini ed elettori i motivi della fine di un amore, quello con il sindaco Massimo Borghi. E per diffondere la lettera hanno deciso di puntare su internet e su Facebook (immagine in basso). In poche ore sono stati creati un profilo e un gruppo sul social network dove la “lettera democratica” è stata pubblicata.
Che la convivenza con il sindaco di Sinistra Ecologia e Libertà in un comune a maggioranza Pd fosse difficile si sapeva da tempo e in tanti hanno già detto e scritto, ma che il rapporto fosse così logoro, forse, i cittadini non se lo aspettavano. Le spiegazioni del Pd allora partono da lontano, dal momento delle elezioni del 2009, circa 15 mesi fa, e arrivano ai giorni nostri con un giudizio complessivo inequivocabile. «Il suo operato (quello di Borghi, ndr) – c’è scritto nella lettera – è stato un mix di populismo, fiumi di parole, piene zeppe di enunciazioni di principio, ma fatti concreti nessuno. Il PD ha dimostrato in questo anno un grande senso di responsabilità teso a garantire stabilità e governabilità. Al contrario, il Sindaco più volte ha destabilizzato la sua maggioranza ed umiliato il ruolo dei partiti, o meglio del PD, ovvero di coloro che hanno contribuito in modo determinante a sostenerlo: più volte ha minacciato di dimettersi e di voler andare al voto».
Una dittatura quindi, anzi no, perché Borghi sarebbe stato un tiranno poco longevo e forse è stato, usiamo già il passato, un sindaco poco “socievole”. Ma al di là delle dure parole sul comportamento nei confronti del partito di maggioranza della maggioranza, nella “lettera democratica” si attacca il sindaco nel vivo, in quello che lui ha messo più volte in evidenza, l’amministrazione, i progetti realizzati, il buon governo nel nome del cittadino che secondo il Pd alla fine tanto buono non è stato. Per il Pd con la “gestione Borghi” «il programma elettorale è diventato carta straccia» e per dimostrare questa tesi nella lettera è stato scritto un lungo elenco di opere incompiute, «l’elenco dei fallimenti» di Borghi come l’hanno chiamato i democratici.
«Infine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso – scrivono i democratici di Gavorrano – , ovvero l’estromissione improvvisa dalla Giunta del Vicesindaco PD Luca Gabrielli. Gabrielli è stato umiliato (e la sua famiglia denigrata pubblicamente) per di più senza che avesse fatto niente. Sulle motivazioni dell’esclusione di Gabrielli il Sindaco ha cambiato versione tre volte in tre giorni. Ora dice che è un bravo ragazzo ed è pronto a riprenderlo in Giunta».
In definitiva per il Pd a rompere è stato Borghi, è sua tutta la responsabilità di aver avviato un percorso dal quale non si può più tornare indietro, anche per questioni di dignità politica e personale. Il fallimento di questo centrosinistra è stato voluto solo e soltanto da Massimo Borghi. «L’interruzione della legislatura è un fatto traumatico – concludono i democratici – senza precedenti nella storia di Gavorrano. Ma questo accade perché il Sindaco ha messo tutti lungo una strada senza ritorno ed ha avvelenato il clima politico come mai era successo a Gavorrano. Egli non può scaricare le colpe del suo fallimento, della sua incapacità a governare sui 9 consiglieri del PD che hanno perso la fiducia in lui. Il PD respinge fermamente questa accusa. Siamo coscienti di aver provato in tutti i modi e con tutte e nostre forze a governare e dare risposte positive ai cittadini. Ma siamo consapevoli che in queste condizioni, e di fronte a questi risultati, continuare sarebbe sicuramente peggio. Di questo parleremo e discuteremo con tutti i cittadini nelle assemblee pubbliche che stiamo organizzando , alla presenza di tutti i consiglieri PD, in tutte le frazioni del nostro territorio. Quando il polverone mediatico di bugie e vittimismi decanterà, emergerà la verità dei fatti ed allora sarà tutto più chiaro. Compreso il continuo ammiccamento fra Sindaco e consiglieri del centrodestra. Il Sindaco ha dichiarato che è disposto a rinunciare alla sua dignità: noi aggiungiamo, per non perdere la poltrona. I consiglieri e gli assessori del PD invece sono disposti a lasciare le proprie poltrone pur di non perdere la dignità».