Ancora polemiche sul provvedimento del sindaco Borghi: contro le disposizioni previste interviene la As.Tro, l’associazione che tutela gli operatori del gioco lecito e quindi anche gli esercenti di Gavorrano
di Annalisa Mastellone
Gavorrano – L’ordinanza sindacale sui videopoker non può essere applicata. Lo sostiene As.Tro, associazione che tutela gli operatori del gioco lecito, che nei giorni scorsi ha diffuso un comunicato (consultabile al link http://www.assotrattenimento.com/2010/08/as-tro-interviene.php) rivolto a tutti gli esercenti di Gavorrano destinatari dell’ordinanza, nel cui testo, spiega As.Tro (e come aveva già segnalato il sito www.giocoegiochi.com, con un articolo presente alla pagina http://www.giocoegiochi.com/index.php?id=53243 ) si fa erroneamente riferimento a “videopoker”, diventati fuorilegge nel lontano 2004 e che sono stati successivamente sostituiti dalle legali “new slot”, gli apparecchi da intrattenimento situati in bar ed esercizi pubblici.
Videopoker e New slot: la terminologia utilizzata nell’ordinanza del comune di Gavorrano sarebbe una delle cause, secondo la As.Tro, della inapplicabilità del provvedimento
«Astro comunica a tutti gli operatori del settore e a tutti gli esercenti del comune di Gavorrano – si legge nel documento ufficiale dell’associazione – , che i videopoker sono congegni di genere vietato ai sensi dell’articolo 110 Tulps, in quanto non rientranti nella elencazione degli apparecchi abilitati al gioco lecito gestito dalla rete telematica di Aams.Tutti gli operatori sono pertanto invitati a non considerare l’ordinanza in oggetto come applicabile ai congegni New Slot collegati alla rete Aams, in quanto tali apparecchi non possono essere in alcun modo considerati similari ai videopoker. Qualora il provvedimento del comune di Gavorrano, dovesse poi rivelarsi affetto da una mera dissonanza lessicale, e quindi intenzionalmente orientato ad eliminate tout court il gioco lecito (e proprio il gioco lecito) da una porzione dello stato italiano, anche lo staff legale dell’associazione porrà in essere le iniziative giudiziarie eventualmente necessarie al ripristino della legalità amministrativa nel comune di Gavorrano. Alla stato attuale, pertanto, si ribadisce che le Awp regolarmente omologate e collegate in rete (così come i locali ospitanti il suddetto gioco lecito), non possono definirsi destinatari del provvedimento del comune in commento; la complessiva aderenza del suddetto provvedimento alla legge e ai precedenti giurisprudenziali della giustizia amministrativa saranno oggetto di attenzione da parte dello staff legale di As.Tro, al quale l’associazione ha conferito mandato di attivarsi qualora l’ordinanza dovesse in futuro essere connotata da un riferimento chiaro anche agli apparecchi per il gioco lecito gestiti dall’amministrazione finanziaria».
Un comunicato che già da giorni sarebbe arrivato a tutti i bar e i locali gavorranesi, dove alcuni titolari si sono così sentiti legittimati a non seguire le disposizioni sindacali, pur avendole rispettate nei primi giorni successivi alla sua emanazione, firmata dal sindaco Borghi il 10 agosto scorso. «Quello che ci ha comunicato As.Tro – ha dichiarato un esercente – ci tutela da un’ordinanza ingiusta e non corretta».
Insomma, l’ordinanza che come una miccia ha scatenato il caos politico in paese potrebbe essere impugnata davanti al Tar da associazioni e operatori del settore, e sembra proprio che finora non tutti, o quasi tutti, a Gavorrano abbiano intenzione di applicarla, sicuri di non andare contro la legge.