L’Unione Sportiva centra la vittoria del campionato di Serei D e conquista la promozione in Lega Pro Seconda Divisione. La società entra nell’Olimpo del calcio professionistico
di Enrico Giovannelli
Bagno di Gavorrano – Nemmeno il tempo di gustarsi la vittoria del campionato, che il Gavorrano deve preparare la prima sfida della poule finale che assegna il tricolore della serie D, il titolo di campione d’Italia: domenica 30 maggio, al Malservisi, è in programma il derby toscano contro l’ambizioso Pisa, del patron Piero Camilli. Il secondo match sarà poi contro il Chieti.
A distanza di tre giorni dalla vittoria sullo Scandicci, l’inizio dei festeggiamenti (la prima uscita ufficiale da “professionisti” per i rossoblu, è stata ieri sera nella trasmissione televiva Tuttincampo di Teletirreno), per il Gavorrano è stato tempo di tracciare un primo bilancio.
U.S. Gavorrano: la vittoria del campionato di Serie D apre le porte al calcio professionistico, un sogno a lungo inseguito dalla società che nel 2010 raggiunge un traguardo che da anni inseguiva
L’annata era iniziata come meglio non si poteva: 4 vittorie di fila (tra cui il 4-2 in trasferta a Sansepolcro, e il 5-1 con lo Sporting Terni) e primo posto solitario, con Pippo de Gori in rete ben 6 volte. Poi il primo stop in casa con la bestia nera Montevarchi (0-1) dell’ex Maurizio Sala (al ritorno ancora vittoria per i valdarnesi per 3-0 con tripletta proprio di Sala). Il campionato continuava con le avversarie dei minerari che si alternavano all’inseguimento: prima il Deruta, poi con la più continua che si dimostrava essere il Group Città di Castello. A cavallo di Natale Miano e compagni ritrovavano la condizione giusta, inanellando ancora sei vittorie in fila, tornando a segnare caterve di gol. La vera crisi per l’undici di Lamberto Magrini si registrava nel girone di ritorno: dalla 22ª giornata e fino alla 25ª, quattro socnfitte di fila, con la società che confermava senza tentennamenti la fiducia al tecnico. Il Gavorrano si sbloccava andando a vincere con la diretta rivale Città di Castello (rete decisiva nel recupero dell’ex Ibojo), e da quel momento i risultati tornavano a sorridere alla truppa maremmana, che si difendeva nel finale di stagione, centrando il traguardo storico della promozione nelle Lega Pro seconda divisione. Fare distinzioni di merito è davvero difficile. La squadra è stata costruita sul mix di veterani come Seba Miano, il vero leader silenzioso dello spogliatoio, Ivan Iacona (14 gol e una marea di assist), e il talento dei più giovani. De Gori (18 reti con 5 rigori), il portiere Mattia Maragna arrivato dal Chievo Verona, il terzino Lorenzo Tafi ex primavera della Fiorentina, come Stefano Manzo, per citare il perno del centrocampo Iacopo Galbiati (figlio di Roberto, libero indimenticato viola).