Obiettivo raggiunto, si attende la visita dei commissari
Marras e Rossi chiedono la proroga del comitato al ministro
La decisione del comitato di valutazione segue la preliminare qualificazione nella fase di preselezione ottenuta lo scorso settembre in Portogallo. Il “Tuscan Mining Geopark”, questa la denominazione scelta per il consesso internazionale, è quindi ad un passo dal riconoscimento Unesco: sarebbe il 38° parco sugli attuali 67 presenti nel mondo.
Ultimo passaggio, prima dell’eventuale proclamazione ufficiale, la visita della commissione che dovrà ispezionare il Parco per verificare gli standard richiesti dal Protocollo Unesco. La commissione internazionale sarà composta da due commissari, un tedesco e un greco. «Un esame certo severo – commentano dal comitato di gestione del parco -, ma l’aver oltrepassato l’arduo “scoglio” del Comitato di Valutazione, molto selettivo, è stato un determinante passo in avanti. Basti ricordare che in precedenza, soltanto 4 parchi avevano ottenuto il “Cartellino verde” alla prima verifica di valutazione».
Tuscan Mining Geopark: questo è il nome scelto per il identificare a livello internazionale e mondiale il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, vicino al prestigioso riconoscimento dell’Unesco.
E dopo questo traguardo importante, voluto dal comitato di gestione del Parco e ottenuto grazie all’impegno del presidente Hubert Corsi e del suo staff, è tornata ad accendersi la polemica sulla mancata proroga da parte del Ministero dell’Ambiente del gruppo dirigente che ha guidato in questi anni le attività del parco. Il Partito Democratico di Gavorrano con un documento dell’unione comunale ha criticato asramente l’immobilismo del ministero anche in considerazione della scelta che è stata fatta per il Parco Minerario dell’Amiata. Per quella realtà, molto simile a quella delle Colline Metallifere, si è deciso per la proroga, mentre a Gavorrano il ministero «ha deciso di non decidere», come si legge nella nota del Pd. «La cosa che temiamo – spiegano dal Partito Democratico – è che sia prevalsa ancora una volta una concezione padronale della politica e delle istituzioni per cui per il parco dove c’è il presidente “amico” la proroga arriva, mentre per quello dove c’è un presidente “non allineato” la proroga non si fa». E sulla vicenda del “vuoto istituzionale” che si sta verificando per il Parco sono intervenuti anche il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras e il presidente della regione Toscana Enrico Rossi che hanno chiesto al ministro Stefania Prestigiacomo di decidere al più presto sulla proroga.