di Daniele Reali
«La presidenza del Consiglio di Amministrazione del Laboratorio Gavorrano Idea – scrivono in una nota congiunta i tre capigruppo – , ossia lo stipendio lordo che comporta, costa alle nostre casse comunali circa 13.000 euro l’anno. Trattasi di 65.000 euro per l’intero mandato amministrativo». Risorse che potevano essere risparmiate, spiegano dall’opposizione, come è avvenuto anche in passato quando la carica di presidente di Gavorrano Idea veniva ricoperta direttamente dal sindaco che non riceveva alcuna indennità ulteriore rispetto a quella prevista per il primo cittadino.
Il Cda di Gavorrano Idea viene nominato dalla giunta comunale: insieme al sindaco fanno ne fanno parte due consiglieri di maggioranza Martina Biondi e Marco Masini e due membri esterni Simone Pazzaglia e appunto Elisabetta Iacomelli, eletta poi alla guida del Laboratorio. Nell’ultimo consigli comunale poi è stato deciso di affiancare a questi cinque membri anche due assessori in carica: Claudio Sozzi e Daniele Tonini.
«Anche questa volta – scrive l’opposizione – poteva essere il sindaco stesso, che ha la delega alla Cultura, a presiedere il Cda, oppure un assessore della giunta Borghi, che non sarebbe costato nulla alla cittadinanza, perché già pagato come assessore. Avremmo così risparmiato almeno 13.000 euro all’anno, a tutto vantaggio delle disastrate casse comunali che il sindaco Borghi continuamente ci ricorda».
Per la minoranza quindi la scelta di affidare la presidenza alla Iacomelli sarebbe stata una scelta politica. «La nomina di un presidente esterno – concludono Fabiano, Barbi e Lorenzini – sembra più un ripescaggio di un politico “bocciato” dall’elettorato che altro».
Per consultare il documento integrale diffuso dai tre gruppi consiliari si può cliccare su questo link: http://unanuovastoria.jimdo.com/presidenza-gavorranoidea/