Giuncarico – Si chiuderà con la musica dei Nobili l’edizione 2010 del Carnevale di Follonica. La band giuncarichese è stata scelta per suonare durante il veglione mascherato che come da tradizione chiude in festa il carnevale del Golfo.
Sul palcoscenico allestito al Palazzetto Armeni, conosciuto da tutti come “Capannino”, domani sera (domenica 21) saliranno i cinque “nobili” della musica paesana per un concerto che spazierà dal liscio ai brani latinoamericani, dalla musica popolare ai revival anni sessanta per un concerto tutto da ascoltare e ballare.
Sopra: I Nobili in concerto a Giuncarico per la Festa di Sant’Egidio
I Nobili sono una delle realtà più dinamiche di Giuncarico. Il gruppo, ispirandosi all’esperienza di alcuni giovani che proprio in paese negli anni settanta dettero vita ad un complesso alla “Nomadi”, hanno iniziato la loro avventura qualche anno fa, riuscendo in poco tempo a conquistare consensi e applausi nella piazze e nella balere della provincia di Grosseto. Negli ultimi dodici mesi hanno già superato le 15 “date” e dopo aver accompagnato con la loro musica il passaggio dal 2009 al 2010 al Rodeo di Scarlino hanno ricevuto la “chiamata” per uno degli eventi più attesi di Follonica.
Suonare nella giornata di chiusura della kermesse follonichese è il riconoscimento dell’impegno e della passione che i Nobili hanno per la musica.
I protagonisti di questa rinascita fatta di note e parole sono: Fabrizio Gambassi, voce e chitarra, Simone Bacci al basso, Rossano Galletti alle tastiere, Claudio Orlando tastiera e fisarmonica e Giuliano Tognoni alla batteria.
Andando indietro negli anni si scopre che per i giuncarichesi il concerto dei Nobili non sarà un debutto al carnevale di Follonica ma soltanto un piacevole ritorno.
Negli anni ‘50 agli albori della manifestazione, un giuncarichese, il maestro Enzo Signorini, scrisse, parole e musica, la canzonetta del carnevale, destinata negli anni a diventarne la colonna sonora. Si intitola “Follonica sei terra d’amar”, che divenne poi, in un secondo tempo, “Giuncarico, paese d’amor”, conosciuta e canticchiata ancora da alcuni anziani del paese.